Tra est e ovest, i diritti umani negati

2 mins read

La Corte Suprema americana si è pronunciata giovedì a favore di due società Usa accusate di complicità nella schiavitù infantile nelle coltivazioni di cacao della Costa d’Avorio. La decisione è stata l’ultima di una serie di sentenze che impongono limiti rigorosi alle cause intentate in tribunale federale per violazioni dei diritti umani all’estero.

A Hong Kong una massiccia operazione di polizia, con 500 agenti, ha arrestato diversi giornalisti del quotidiano Apple Daily, dell’editore pro-democrazia Jimmy Lay, già arrestato ad aprile scorso e condannato a 14 mesi di detenzione. Gli agenti di polizia hanno fatto irruzione nella redazione del giornale provocatoriamente pro-democrazia; i computer dei giornalisti controllati; arrestati i migliori editori; congelati i conti aziendali; e ha avvertito i lettori di non ripubblicare e condividere alcuni dei suoi articoli online.

Negli Stati Uniti un gruppo di sei cittadini del Mali ha avuto la possibilità di ricorrere a un tribunale per affermare di essere stati vittime della tratta in schiavitù da bambini. Hanno fatto causa a Nestlé USA e Cargill, affermando che le aziende avevano aiutato e tratto profitto dalla pratica del lavoro minorile forzato. Il caso si è concluso con un nulla di fatto, il giudice Clarence Thomas, scrivendo per una maggioranza di otto membri, ha affermato che le attività delle società negli Stati Uniti non erano sufficientemente legate agli abusi asseriti.

La Cina, in maniera sempre più esplicita afferma che quanto avviene a Hong Kong riguarda esclusivamente le autorità locali e nessuno deve intromettersi negli affari interni del Paese. Un rapporto di Amnesty International del 2020ha denunciato come la Cina ha continuato la sua inesorabile persecuzione dei difensori dei diritti umani e degli attivisti, nonostante le disposizioni costituzionali e i suoi impegni e obblighi internazionali. Durante tutto l’anno, sono stati sistematicamente oggetto di molestie, intimidazioni, sparizioni forzate e detenzioni arbitrarie e lunghi periodi di reclusione.

Libertà di stampa e diritti umani sono le due facce della stessa medaglia, la medaglia della democrazia. Da che parte pende la nostra visione di democrazia?  

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Negli occhi del racconto

Next Story

Beppe Grillo, il penultimo rivoluzionario cubano.